14/mar/2022

Lo scorso 14 marzo è stato presentato, durante un evento webinar organizzato da Edra, il paper "Value based pricing in multindication drugs: an audit of Italian Experts".

I contenuti del paper

Il paper parte da un presupposto: il costo di una terapia è legato al valore apportato. Tuttavia, lo stesso farmaco con indicazioni diverse, può apportare livelli di valore differenti in diversi contesti.

Ecco perché un prezzo unico e uniforme per un farmaco multi-prescrivibile, crea una disconnessione tra il prezzo e il valore effettivo del farmaco.

Secondo gli autori del documento diventa quindi necessario individuare un modello di prezzo in grado di regolamentare i farmaci con più indicazioni in più ambiti terapeutici (malattie rare, immunologia, neurologia) e non solo in ambito oncologico, per permettere una migliore accessibilità ad essi e affermare una sanità basata sul valore.

Gli ospiti dell'evento di presentazione

All'evento di presentazione, moderato dal Dott. Ludovico Baldessin Chief Business & Content Officer Edra, erano presenti alcuni dei massimi esperti nel campo della farmacologia e della farmaco-economia:

• il Professor Luca Pani, Professore Ordinario delle Università di Modena Reggio Emilia e Miami, già Direttore generale AIFA e membro CHMP di EMA;
• il Professor Giorgio Racagni, Presidente della Società Italiana di Farmacologia - SIF;
• il Professor Americo Cicchetti, Direttore dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS), Università Cattolica del Sacro Cuore;
• il Professor Claudio Jommi, Docente dell'Università Bocconi;
• il Professor Francesco Saverio Mennini, PHD e Presidente Società Italiana di Health Technology-Assessment (SIHTA);
• la Professoressa Annamaria De Luca, Società Italiana di Farmacologia - SIF.

Tanti gli elementi emersi durante l'evento di presentazione.
Nella fase iniziale del webinar il Professor Francesco Saverio Mennini, ha innanzitutto chiarito che cosa si intende per Value Based Healthcare spiegando:

"È un approccio che vuole rappresentare in un rapporto gli esiti di salute raggiunti da un'organizzazione (o un operatore sanitario) rispetto ai costi diretti e indiretti investiti per erogare questa prestazione, per dare accesso ai farmaci, massimizzando quindi il valore in sanità e raggiungendo l'obiettivo di ottenere maggiori esiti di salute con un minor consumo di risorse."

Il Professor Claudio Jommi, Docente SDA Bocconi che ha parlato invece di come ha lavorato il gruppo di lavoro responsabile del paper, affermando:

"Il tema è rilevante non solo per quanto concerne l'estensione delle indicazioni, ma perché riproduce e ripropone una serie di problematiche che si hanno durante la negoziazione dei prezzi. Quello che è emerso dalla discussione all'interno del gruppo di lavoro, facendo riferimento anche alla letteratura internazionale, sono 4/5 punti essenziali. E il primo è sicuramente che la logica di negoziare il prezzo/rimborso, ogni qualvolta c'è un'estensione di un'indicazione, è una logica corretta se vogliamo effettivamente fornire un prezzo di un farmaco basato sul valore che questo produce sul SSN e sulla società nel suo complesso."

Molto interessante anche il punto di vista della Professoressa Annamaria De Luca che ha parlato del legame tra le malattie rare e i farmaci con più indicazioni:

"L'ambito è decisamente particolare. Si parla di farmaci sviluppati per patologie che hanno un elevato bisogno medico e pochissime possibilità terapeutiche. Il problema richiede un ulteriore sforzo di dinamicità legato a una serie di variabili. Un aspetto importante è il meccanismo d'azione del farmaco che viene considerato diverso: è una terapia genica che viene sviluppata per una malattia rara, ancora diverso è un farmaco che agisce su un meccanismo d'azione secondario alla patologia rara e quindi si parla di farmaci che si possono aprire a più indicazioni. Quindi il meccanismo del farmaco può essere un criterio insieme al livello di evidenze terapeutiche che produce."

 

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